Lamberto
Postato
il
08/07/2008
ora 12:58:23

|
Voglio raccontare in breve l'avventura di quest'anno così se qualcuno avesse voglia di partecipare forse gli passa o chissà?....
Arrivo a Corteno Golgi il venerdì con due amici, sono abbastanza carico, per la sesta volta partecipo e spero di concluderla come tutte le altre 5 edizioni.
Il pomeriggio faccio un breve saggio: Campovecchio-Zappello dell'Asino (2,9 Km e 700 mt di dislivello) tempo 52', sono abbastanza soddisfatto è il mio tempo.
La sera tardi arriva Fabio con famiglia, ci vediamo al sabato attorno alle solite fiorentine nelle aree attrezzate di Campovecchio.
Al mattino arrivano Stefano e signora, il disgraziato affronta per la prima volta la gara, è un ragazzo della Questura che se la cava in maratona (circa 3h 15') quest'anno per la prima volta ha fatto la 100 Km in circa 12h 30'.
Poi, sorpresa arrivano mio fratello e due amici parte del nostro staff della 100 Km......che bello complessivamente siamo 13, l'entusiasmo sale spece attorno alle ottime fiorentine con vino e birra (non siamo atleti molto ligi), la birra scorre anche a sera con la pizza, ma lo abbiamo sempre fatto.
Notte insonne in un bungalow al camping Aprica, due miei amici parlano per tutta la notte.
Comunque sveglia alle 5.30, abbondante colazione, alle 6.30 partiamo con Stefano ed andiamo a prelevare Fabio dal camper posteggiato all'arrivo.
Ci portiamo alla partenza le donne sono già andate, siamo tutti uomini pronti per la maratona (solo 124 iscritti) e per la mezza (un pò oltre i 200), incontriamo dei Belghi che fanno la mezza ed abbiamo conosciuto al sabato all'area pic-nic ed è una grande festa (ancora non sappiamo cosa ci aspetta anche se le previsioni ci avevano informato, ma doveva piovere anche il giorno prima invece tutto ok).
Ore 7.30 partenza, primi 5 Km in asfalto comuni per le due competizioni, ma sale subito ed io vado del mio passo, lascio andare Fabio e Stefano tanto prima del Sellero li riprendo.
Sono a S.Antonio dove ci dividiamo con la mezza in 25', va bene, inizia la mulattiera di 2,1 km fino a Campovecchio ed arriva sui 40', ok, inizia il vero sentiero 4 luglio con pendenze anche oltre il 40%, ma la conosco ormai.
Raggiungo e supero Fabio, poi arrivo allo Zappello, tempo 1h 33', perfetto iniziano i sali-scendi in costa, ma il sentiero è sempre più stretto (in alcuni punti ci sta solo) mezza scarpa, ma va bene.
Raggiungo Stefano al Rosà dove consegnano i bastoncini per la salita al Sellero, ma noi abbiamo deciso di fare senza per avere le mani libere per l'arrampicata.
Stefano è stanco, ha male alle gambe, ma mi segue.
Mangio un pò di frutta secca che ho portato in una tasca improvvisata perchè per la prima volta ci hanno fornito le canotte da gara senza tasche.
E su i battiti salgono la salita non da tregua, dobbiamo vincere un dislivello di 800 mt in circa 2 Km, ma avantial Rosà siamo transitati sulle 2h 25', per me è perfetto e rassicuro Stefano.
Inizia il canalone con la neve, quest'anno è abbastanza, hanno realizzato dei gradoni, ma sono alti i quadricipiti tirano, si scivola, ci tiriamo con le braccia attaccate alle corde, ma sono fredde, tuona, pioviggina, ma la cima Sellero è sopra di noi.
Inizia l'arrampicata in costa ci aiutiamo con lemani attaccate alle rocce, finalmente la vetta più dura, siamo a 2744, 3h35', mancano 25' alla chiusura del cancelletto di metà gara, ma ce la faremo, di solito impiego sui 20' anche se la discesa è pericolosa solo unaparte è provvista di catene a cui appigliarsi, iniziano i crampi, Stefano cade per la prima volta e si stravolge un pollice, ma si procede.
Finalmente Passo Sellero, il cancelletto, ci diamo un 5, ce l'abbiamo fatta con i soliti 5-6' di margine, rassicuro Stefano, abbiamo ancora tanta salita, ma il peggio e passato (non sapevamo cosa ci aspettava).
Stefano si preoccupa per Fabio, ma lo rassicuro, lui chiude sempre il cancello, magari con un pò di abbuone dei commissari.
Megli procedere, con calma perchè davanti a noi c'è una montagna immensa, ma procedere.
Il tempo si prepara al peggio, lampi, tuoni, la visibilità si riduce a pochissimi metri dobbiamo cercare le bandierine rosse della Gazzetta di Brescia che segnano il percorso (molte vengono spazzate via dal forte vento).
Stiamo salendo il Torsoledo dove si trova il Bivacco Davide e qualcosa da mangiare, ma sulla scalata veniamo investiti dalla prima grandine ed un vento gelido che ci congela, la roccia è sempre più scivolosa, Stefano ogni tanto cade, io ho solo la canottiera, stefano ha sotto una maglietta a mezze maniche (sarebbe obbligatorio portare il marsupio, ma nelle precedenti edizioni non mi è mai servito e poi queste maledette canotte senza tasche....).
Siamo al bivacco, mentre mangiamo un pò di crostata ci rifugiamo un attimo per rprenderci dal freddo estremo, poi si riparte.
La grandine si alterna a pioggia torrenziale e viceversa, ne avremo per tre ore circa.
I denti battono incontrollati, recuperiamo un attimo nelle zone più coperte ed in salita dove i battiti cardiacisi intensificano, ma la situazione è tragica ed ai ristori continuano a chiedere:
-sali o acqua....che coraggio!....
Alnmeno gli ultimi 10 km sono in discesa e si perde quota velocemente, la temperatura dovrebbe un pò salire, ma la grandine si ntensifica, fa male, ma dobbiamo arrivare, se ci fermiamo siamo perduti.
Inizia la discesa ed il sentiero è più abbordabile fra pascoli ed abetie, ma non è più un sentiero, è un ruscello in piena, si corre in acqua per otto Km con un paio di fiumi da attraverasare e su uno di questi Stefano cade per l'ultima volta, ma me lo racconta dopo il traguardo perchè ad un certo punto era rimasto indietro amia insaputa.
Finalmente gli ultimi due Km, a parte la pioggia sono più tranquilli, I denti non batto più, sono all'arrivo, il primo che mi viene incontro e mi porge la mano è l'ex presidente della Maratona del cielo che da qualche mese a passato la carica al nipote, c'è la moglie di Stefano che grida il mio nome, ci sono gli amici che mi vengono incontro e mi accompagnano alla doccia calda.
E Fabio.....Fabio è a dormire beato, non ha passato il cancelletto, ma è soddisfatto così, fino ad un'ora fa avrei detto: - beato lui, ma ora è andata e sono contento di averla terminata, sarà l'ultima, si chiude un'epoca, forse, spero per aprirne una nuova con nuove esperienze.
Ciao a tutte, se avete letto questo racconto spero di non avervi annoiato troppo.
Lamberto (i miei amici insistono che non esistono più i manicomi, ma i matti si). |