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Argomento : Sentiero 4 Luglio |
Lamberto
Postato
il
27/06/2011
ora 15:59:33

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Ho visto fra gli iscritti Avallone, immagino si tratti di Avellone Alberto che l'ultima volta che ci siamo visti doveva sciogliere le ultime riserve.
Se sei tu e se leggi questo messaggio ti chiedo come intendi organizzarti ed eventualmente di contattarmi (348 0162275) perchè io non ho un tuo recapito.
Noi siamo 4 ed alloggiamo al camping Aprica dal 01 al 04/07, poi c'è Fabio Piovaccari che partirà con camper e famiglia la sera del
venerdì da Forlì per fare rientro la domenica ed infine ci sono i tre dell'edera (Chierici, Gramellini e Giardini), che partiranno il sabato per rientrare domenica, anche loro al camping.
Un saluto a tutti. |
alberto
Postato
il
28/06/2011
ora 17:31:15

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sì sono proprio io !
alla fine mi avete convinto (... mannagia a voi ... speriamo bene ...) !!!
partirò sabato mattina con mia moglie e ho prenotato in uno degli alberghi convenzionati
ti chiamerò per lasciarti il mio numero e per gli ultimi aggiornamenti
ci vediamo su ad Aprica
p.s.
mi puoi dare qualche suggerimento per il k-way obbligatorio
(va bene anche qualcosa da decathlon?)ed altra eventuale attrezzatura consigliata
ciao a tutti
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alberto
Postato
il
28/06/2011
ora 18:58:03

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se qualche altro "pazzo" (...scherzo...) fosse interessato, il termine per l'iscrizione è stato PROROGATO sino a domani sera 29 giugno
per chiarire, si tratta di skymarathon (quindi 42K) con dislivello positivo di 2600mt, partenza da Aprica
iscrizione 25€+tessera skyrunning FSA (obbligat.) 10€ + cauz chip 10€
si corre anche la mezza maratona (21k)
alberghi convenzionati 50€ a persona mezza pensione
possibili anche bungalow in campeggio
tutti i dettagli del percorso ed altre info le trovate sul sito
yyyy://siti.voli.bs.it/4luglio-skymarathon/
lamberto la corre per la 6^ volta ed è entusiasta!
riusciremo ad aumentare la pattuglia AVIS?
ciao a tutti
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lamberto
Postato
il
29/06/2011
ora 12:17:53

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Per precisare è la settima, le ho corse dal 2003 al 2008, ho saltato il 2009, nel 2010 non è stata disputata, quella del 2011 è sul nuovo percorso per quanto riguarda la prima parte e dovrebbe essere un pò più agevole in quanto mancano 150 metri di elevazione ed è più stesa.
Per quanto riguarda il KW, io non l'ho mai portato e non mi hanno mai controllato, ma siccome l'ultima volta ho rischiato di rimanerci per il freddo, quest'anno lo porterò, ma è sufficiente una roba da pochi euro, in passato era nel pacco gara assieme alla canotta entrambe con il numero di pettorale, quest'anno ci dobbiamo arrangiare.
Come ti avevo detto io sarò su dal venerdì con moglie ed una amica, sabato abbiamo in programma una grigliata nel parco e se Vi volete unire siete ben accettati e comunque se ti fai sentire appena arrivi ci troviamo, noi siamo al Camping Aprica che è in arrivo al paese che in realtà la prima parte si chiama S.Pietro.
Arrivederci a presto. |
Luciano
Postato
il
29/06/2011
ora 13:05:49

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In bocca al Lupo per Lamberto e Alberto
Anche il meteo sembra volgere al megio
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LucianoA
Postato
il
29/06/2011
ora 17:15:20

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Alberto per quanto riguarda il k-w se vuoi un cosiglio
Da Gimelli € 83 giacca da montagna leggera resiste 10000 colonne di aqua e con un rent 10 (trspirabilita) puo correre per 10 anni con qualsiasi condizione meteo.
E spendi i soldi solo una volta
Per i guanti quelli che usi per correre piu sopra quelli in gomma da lavare i piatti  |
alberto
Postato
il
04/07/2011
ora 19:10:01

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Allora, da dove cominciare ?
Diciamo subito che in AVIS abbiamo due VERI SKYRUNNER : LAMBERTO AGNOLETTI e FABIO PIOVACCARI, che sono riusciti a terminare entro il tempo massimo di 8 ore (Lamberto addirittura in 7,30 circa … non so il tempo esatto). Attenzione però! qui il tempo massimo non ha lo stesso valore di una normale maratona in pianura dove 8 ore per chiudere sono veramente tante. Le difficoltà e la durezza del percorso non sono nemmeno lontanamente paragonabili.
Quindi complimenti non di rito ma effettivamente meritatissimi e la più sincera ammirazione per quello che hanno fatto i nostri due ragazzi e l’amico Giovanni dell’Edera, anche lui sino in fondo sul filo di lana.
Io non sono riuscito a superare il cancello di metà gara fissato a 4 ore e così purtroppo gli altri amici Fausto e Stefano dell’Edera. Il limite delle 4 ore si è rivelato molto stretto (una quarantina su 170 i fermati) e penalizzante, perché posizionato in un punto dove è praticamente impossibile recuperare, trovandosi dopo la lunga salita al monte Sellero (punto più alto a 2750 mt) e dopo un tratto di un paio di km sulla cresta viva con due passaggi “alpinistici” in parete con le catene.
Eh sì : questo è un altro sport! Ed occorre anche tanto pelo sullo stomaco!
Nei ventidue km che ho fatto, ho praticamente corso i primi 2km (passaggio per il paese e inizio salita) ed alcuni tratti nel bosco che non saranno stati più di tre-quattro.
Per il resto (almeno sino al punto che ho potuto vedere) si trattava di salita ripidissima o di sentieri di traverso a mezza costa completamente aperti dove se scivoli ti trovi 2-300 metri di caduta oltre a passaggi su roccia e l’attraversamento di due-tre punti sulla neve (ovviamente con il fondo valle e le rocce da un lato).
Chi vuole arrivare in tempo deve essere rapido, agile, abituato a questo ambiente e … non pensare che ci si può far male! In sostanza è una corsa da veri montanari.
Breve resoconto della mia esperienza.
Sabato pomeriggio briefing pre-gara (sostanzialmente saluti e ringraziamenti vari) con rapida visione del percorso su google (che a detta stessa del direttore di gara non rende per nulla l’idea delle pendenze …). Eventualmente è possibile lasciare i bastonicini all’organizzazione: ci sarà un punto di consegna prima del tratto duro di salita e punto di riconsegna in vetta.
Giovanni ne ha con sé almeno tre paia; dice a me e Stefano che non li userà e quindi se vogliamo ce li presta : li uso o no? Stefano li prende (anzi li userà sin dalla partenza), io sono nel dubbio. Dopo consultazione con gli altri (che non li usano) decido di non prenderli (… e mi accorgerò di aver sbagliato!).
Sono già consapevole prima di partire che l’arrivo al cancelletto entro il tempo limite sarà una missione praticamente impossibile (Lamberto riesce a farlo, di solito, per una manciata di minuti … quindi …), ma il mio desiderio è di provare una nuova esperienza di corsa in uno scenario fuori dal comune. Ci proverò facendo quello che posso.
Si parte alle 7.30 dopo foto con il gruppo forlivese e Inno di Mameli (la gara è valida come prova unica di campionato italiano). C’è il sole, il meteo è perfetto.
I primi due km scivolano veloci in paese e nella prima salita che porta nel bosco accanto alla pista da sci. Quindi iniziano le prime rampe dure. Il tracciato è facile, siamo su una larga strada sterrata. Inizio a camminare con ritmo veloce. Rimango nel gruppo e vedo Lamberto. Potrei anche forzare di più, ma preferisco non esagerare pensando che siamo all’inizio (…illuso…). Senza grossi problemi si arriva alla stazione della cabinovia, il sentiero spiana e buttando un occhio si apre un paesaggio stupendo della valle, che appare già molto in basso. Si entra in un bosco con sali scendi non complicati. Riesco a correre in scioltezza e penso che forse …
Si sale e ben presto la vegetazione finisce. Ci troviamo in un “sentiero” (in realtà non è la parola esatta perché si tratta di una strisciolina in mezzo alla costa della montagna, inframezzata da sassi semi nascosti che affiorano) che richiede moltissima attenzione: mi rendo conto che sto rallentando, non per una questione di calo fisico, ma per paura di cadere o scivolare (… c’è solo la ripida parete della montagna di lato per centinaia di metri …). Gli altri si allontanano, i miei passi diventano sempre meno agili e l’attenzione, a mille, è tutta per guardare dove metto i piedi; mi irrigidisco e sono completamente sbilanciato sul fianco a monte, non guardo più il paesaggio. Altri partecipanti mi sfilano, in alcuni punti mi fermo per far passare (non c’è spazio per superare …), accorgendomi che il mio ritmo è diventato molto lento.
Il tempo passa e facendo due conti col garmin Inizio a rendermi conto che il passaggio entro le 4 ore si sta allontanando inesorabilmente. La voglia di farcela (anche contro l’evidenza…) mi spinge a cercare di aumentare il passo … e così sbaglio un appoggio su un masso, prendo una storta alla caviglia e cado … adesso è finita.
Mi rialzo e spero di non essermi fatto niente di grave. La caviglia sembra reggere, anche se nei movimenti laterali fa male. Ora inizia la salita vera. Sono arrivato al punto di consegna bacchette, ma ovviamente non c’è niente per me. Attacco la salita con la certezza che non potrò raggiungere in tempo il controllo. Anche per questo decido di procedere senza forzare, cercando di stare attento e proteggere la caviglia. Mi concedo qualche sosta per ammirare il panorama e scattare qualche foto col telefonino che mi ero portato (… non si sa mai …). Più in basso vedo qualcuno che sta salendo. Mi faccio raggiungere : è Stefano insieme ad un ragazzo di Milano. Proseguiamo insieme e Stefano (davvero grande) mi cede una delle sue bacchette, vedendomi in difficoltà. Il ragazzo di Milano mi dice che corre la maratona in 3 ore, ma questa corsa è … una vera bestia, che non ha niente a che vedere. Superiamo il passaggio sulla neve (gli organizzatori avevano realizzato una specie di gradoni) alquanto scivoloso, giro lo sguardo un istante e … meglio tenere gli occhi sul percorso per evitare di cadere, visto quello che c’è sotto … Siamo al passo Telenek. Scambiamo due chiacchiere con gli addetti al ristoro. Ora c’è la salita alla cima Sellero.
Il nostro ritmo è tranquillo (non c’è ragione di spingere) e arriviamo in vetta senza grossi problemi.
L’ultimo impegno per noi. La discesa al passo Sellero. Un paio di km circa da percorrere sulla cresta rocciosa della montagna. Lo strapiombo da entrambi i lati. La caviglia inizia a fare male, i miei movimenti sono lenti e a volte impacciati per la paura di cadere. Tra di noi parliamo di quei “pazzi” che fanno questo tratto correndo e saltando. Arrivano le catene. Il primo pezzo è una parete verticale di una quindicina di metri, da cui bisogna calarsi tenendosi alle catene e sfruttando gli appigli nella roccia (alcuni già predisposti). Vado giù mooolto lentamente. Ad un tratto mi sembra di essere Aldo in Tre uomini e una gamba (“non posso né scendere né salire … metti il piede lì in quella sporgenza a forma di vertebra di moffetta”). Altro che skyrunner.
Il secondo punto con catene è su un passaggio laterale e la superficie di contatto è davvero poca. Superata anche questa, vediamo in lontananza il punto di controllo.
Per noi la fine della corsa.
Consegniamo il pettorale e ci indicano il sentiero a valle verso una malga dove ci sono alcuni mezzi per tornare in paese. Il sentiero è molto facile, ma la mia caviglia non ce la fa più, il dolore aumenta e inciampo di continuo.
E’ un vero sollievo vedere la malga.
In zona traguardo vedo poi l’arrivo di Lamberto, stanco ma felice : ha davvero compiuto un’impresa che non è da tutti, credetemi.
Per quanto riguarda la mia corsa, l’esperienza è stata indimenticabile e sono comunque contento per aver fatto un percorso alpino che diversamente non avrei mai avuto l’opportunità di vedere e mai avrei affrontato da solo.
Realisticamente è un tipo di gara che non fa per me. E non solo per una questione di condizione fisica. Quindi non credo che ripeterò l’esperienza.
Per soddisfare il desiderio di correre nella natura mi basteranno le “semplici” eco.maratone ed i trail.
Un saluto a tutti e scusate la lunghezza.
Alberto
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Renzo
Postato
il
04/07/2011
ora 22:20:43

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Bellissimo racconto. Complimenti a tutti. |
Luciano
Postato
il
05/07/2011
ora 06:50:21

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Ciao Alberto ti ricordi i miei consigli
Pensa il sentiero 4 Luglio e ritenuto la gara piu facile fra le sky race.
Giovanni Gardini e arrivato fuori tempo massimo.
Bravissimi Lamberto e Fabio  |
lamberto
Postato
il
05/07/2011
ora 12:48:44

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Come al solito sono felice di avercela fatta, è la mia gara limite, gli altri, a parte Fabio che conosco bene, so che sono più forti di me e speravo di poter festeggiare in 6, ma probabilmente non era la loro gara.
Amici, mi dispiace di averVi trascinato in questa avventura e spero che comunque sia stata una bella esperienza che dire?.... alla prossima!....
Il prossimo anno sarà in direzione opposta ed a mio avviso sarà abbastanza più dura e personalmente ho necessità di più tempo, ho già lamentato con l'addetto all'Ufficio Stampa che concorda e mi dice di insistere con l'organizzazione.
Sarò suonato, ma è una corsa che mi entusiasma e se mi allungano un pò i tempi ci riproverò.
Ciao a tutti. |
Flowers
Postato
il
05/07/2011
ora 14:17:23

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Intanto complimenti a Lamberto e il mio omonimo Fabio che hanno portato a termine quest impresa e a chi come ALberto ci ha voluto provare. Io non mi azzardo nemmeno x cui...
Complimenti per il racconto di Alberto, roba da mandarmi in pensione subito.
Avevo già capito dai vari racconti la bellezza e durezza di questa gara considerata una vera sky-marathon dove il prefisso "sky" è sinonimo di cazzi altissimi.
Probabilmente l'organizzazione vuole fare una gara con una certa selezione ma concordo, pur non conoscendo i parametri della gara, che si possa aumentare i tempi dei vari cancelli anche perchè la gente che fa sta roba paga ed è conscia (almeno fino a poco prima) di cosa va incontro. Non c'è bisogno della scritta "astenersi disinteressati e perditempo".....
A maggior ragione quindi bravissimi i nostri muletti da Montagna Lamb e Piova..... Abbiamo anche gli sky runner in Avis!!!
(se Lamb ha finito poco entro il tempo max, se mi cimento io mi vengono a prendere con l'elicottero....) |
Letto
n. 1116
volte
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